MoVimento 5 Stelle Amelia
Avevamo lanciato l’allarme in un comunicato congiunto a firma De Luca/Banella (M5S Terni e Amelia) in data 7 marzo 2017, riguardo il preoccupante perdurare del superamento della soglia di contaminazione nelle acque potabili emunte dai pozzi di Cerasola in località Maratta alta che riforniscono i comuni dell’amerino e parte del comprensorio del comune di Narni; 3 giorni dopo il Presidente della SII Stefano Puliti ed il Direttore Generale della stessa azienda Paolo Rueca, affermavano che “Il fenomeno esiste da molto tempo ora si sta manifestando in maniera più consistente in alcune zone, soprattutto da Fontana di Polo a San Martino fino a Cerasola interessando il narnese-amerino. Vogliamo rassicurare che la situazione è totalmente sotto controllo, con valori all’uscita, pienamente sotto la soglia di legge. L’acqua che bevono i cittadini è pulita e sicura, grazie agli interventi fatti e che faremo nel prossimo futuro installando nuovi filtri a Cerasola.”
Da allora c’è stato un rimpallo di responsabilità tra Enti, Comuni, Aziende, Regione e Provincia, che non ha portato nulla in concreto, ma la situazione è notevolmente peggiorata a tal punto che, mentre a gennaio 2017 il superamento dei limiti di contaminazione previsti dal D. Lgs 31/01 (10 μg/l) si verificava solamente in un pozzo, “a partire da Giugno si è registrato un aumento significativo della concentrazione di tetracloroetilene tanto che la media delle concentrazioni supera per la prima volta il limite del D.Lgs 31/01 e all’uscita di Morellino si raggiunge il valore di 7,75 mg/l, molto vicino a tale limite”, come indicato da Vilma Medori e Sonia Bertocco, rispettivamente Direttore Tecnico e A.D. di Aman s.c.p.a., in una nota indirizzata ai vertici della SII in data 4 luglio 2017; tale preoccupazione viene ribadita in un successivo scritto del 7 luglio degli stessi vertici di AMAN s.c.p.a. ed indirizzato sempre ai vertici della SII, nel quale si specifica che la criticità della soglia di contaminazione riguarda nel mese di giugno ben 6 pozzi sui 9 dai quale l’acqua viene prelevata con il pozzo n° 9 che presenta valori altissimi e che di conseguenza “va comunque valutata l’opportunità di fermare il pozzo n. 9 e la contestuale limitazione dell’erogazione idrica nei comuni serviti dal sistema amerino in alcune ore del giorno.”
Sembra quindi palese che la situazione sia gravemente peggiorata e che la potabilizzazione dell’acqua che esce dai nostri rubinetti sia esposta a serio rischio; ad oggi non è stata stanziata nessuna somma di denaro per lo studio dei fenomeni di tale inquinamento, tantomeno ovviamente per la risoluzione; non solo, ma ancora non è chiaro chi e come debba intervenire! Ad oggi non si è nemmeno provveduto a fornire i pozzi di Cerasola di impianti di potabilizzazione promessi 5 mesi or sono; tutto ciò stride fortemente con la solerzia con la quale si è voluto realizzare l’acquedotto Terria-Pentima, costato quasi 18 milioni di euro, sull’utilità del quale si nutrono forti dubbi, vista la scarsa portata di acqua che può vantare…
A distanza di 5 mesi, ribadiamo le stesse parole utilizzate nel comunicato da noi diffuso in data 7 marzo:
Ad oggi non abbiamo notizia di programmazione di interventi o di richieste di fondi al Ministero volti a sanare questa situazione. Si continua a perdere tempo, monitorando, senza adottare soluzioni per individuare gli inquinatori e senza iniziare immediatamente le operazioni di bonifica dell’acquifero sotterraneo. Quello che è certo, è che abbiamo l’ennesima dimostrazione che i cittadini devono essere informati dal lavoro d’opposizione del M5S, nel totale silenzio delle istituzioni.
MoVimento 5 Stelle Amelia
Romano Banella
Gianfranco Chieruzzi