TERZO COMUNICATO SULLA SITUAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE POTABILI DA TETRACLOROETILENE

Inquinamento tetracloroetilene: comunicato n° 3 M5S Amelia

 

Dopo aver lanciato l’allarme, a marzo 2017 prima e luglio dello stesso anno poi, riguardo l’inquinamento da tetracloroetilene dei pozzi acquiferi di Cerasòla, dai quali viene emunta l’acqua che esce dai rubinetti delle case degli Amerini e non solo, ci eravamo lasciati con questa affermazione dei vertici della SII:” L’acqua che bevono i cittadini è pulita e sicura, grazie agli interventi fatti e che faremo nel prossimo futuro installando nuovi filtri a Cerasòla”.

Quel prossimo futuro aveva un nome, ottobre 2017.

Siamo alla fine di ottobre ed Aman S.c.p.a. scrive ai Sindaci dei comuni di Amelia, Alviano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Montecchio, informandoli che dal mese di giugno, i pozzi che superano il limite di 10 μg/l di tetracloroetilene (soglia di potabilità) sono rimasti gli stessi 6 su 9 e che l’acqua che arriva nell’Amerino viene tenuta sotto tale limite grazie alla diluizione effettuata con acqua proveniente dall’acquedotto ASM; nulla di nuovo.

In compenso il primo gruppo di filtri è quasi ultimato, ma sarà messo a regime solamente in caso di innalzamento dei valori di inquinamento…

Le prime domande sorgono subito spontanee: ma se il tetracloroetilene, classificato dallo IARC (International Agency for Research on Cancer) come probabile cancerogeno per l’uomo, sopra 10μg/l rende l’acqua non potabile, possiamo dormire sonni tranquilli noi amerini con valori inquinanti molto vicini a questa soglia? E perché, pur avendo gli strumenti (filtri) per abbattere tale dannosa presenza, si preferisce non utilizzarli? Considerando l’esosa spesa sostenuta dallo stesso SII per l’acquedotto Terrìa-Pentima (circa 18 milioni di euro!) non giustificata dal risultato previsto, non vogliamo neanche pensare che tali filtri non vengano utilizzati per risparmiare!

Nello stesso documento, si ammette che dal mese di luglio non è stato fatto nessun progresso nelle indagini sulle cause di tale inquinamento, ma non solo: si riconosce la mancanza di coordinamento e scambio di informazioni tra i soggetti coinvolti, con gli unici impegni presi dagli stessi soggetti che sono volti ad aumentare il monitoraggio!

Già in una comunicazione del 2010 lo stesso gestore affermava «… dai dati trasmessi si rende evidente l’esistenza di zone critiche relativamente alla presenza di tetracloroetilene individuate nei centri idrici di Fontana di Polo, Cospea, San Martino/Mattatoio e Cerasòla…». Risulta quindi chiaro come la possibilità del verificarsi di fenomeni inquinanti per i comuni dell’amerino fosse già nota almeno dal 2010.

Nuove domande: Quali sono gli interventi preventivi e di indagine svolti dal 2010 ad oggi? Perché a 7 anni di distanza non si è riusciti a circoscrivere la zona dell’inquinamento delle falde? Come mai il gestore non è intervenuto in funzione dei propri obblighi contrattuali con investimenti atti a scongiurare la contaminazione?

Rimarchiamo il perseverare della confusione nel contrasto di tale fenomeno e la totale assenza di un minimo segnale di bonifica del territorio a distanza di anni; noi continuiamo a mantenere alta l’attenzione ed a sostituirci a chi di dovere nell’informare il cittadino., considerato l’assoluto silenzio delle istituzioni.

 

MoVimento 5 Stelle Amelia,

Romano Banella

Gianfranco Chieruzzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *