Teatro Sociale: tante domande zero risposte

Nonostante la mobilitazione di cittadini ed associazioni il futuro del Teatro sociale continua ad essere a rischio ed avvolto nel più assoluto mistero.
Nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo interrogato l’Amministrazione, anche in qualità di socio della Società teatrale, purtroppo però praticamente senza esito.
Nulla si sa riguardo il fantomatico finanziatore che avrebbe dovuto ripianare la posizione debitoria della Società nei confronti della Banca Nazionale del Lavoro, che era stato annunciato ai tempi della tentata sottoscrizione popolare (sponsorizzata pure dal Sindaco) e che per questo motivo era stata interrotta. Nessun accordo con il creditore ci risulta raggiunto mentre la procedura di vendita giudiziaria è sospesa solo fino al prossimo 19 novembre, termine trascorso il quale riprenderà.
Continuano a mancare i rendiconti di gestione successivi al 2016 cosa che peraltro non ha impedito al Comune di riprendere il pagamento delle quote sociali che ad oggi risultano in regola, mentre vengono ignorati i suoi diritti di socio. Bisogna dire che lo stesso non fa nulla per esigerne il rispetto, tanto che potrebbe ai sensi dell’art. 9 dello Statuto chiedere la convocazione dell’assemblea ordinaria per la discussione del rendiconto ma non esercita tale diritto.
Non abbiamo una risposta, nonostante ben tre interrogazioni da parte nostra, sullo stato di conservazione del sipario settecentesco detto “Comodino”, bene culturale d’interesse nazionale che a detta dello stesso Presidente della società teatrale necessita di un restauro, fino ad oggi rinviato per mancanza di fondi. Chiaro è che questa non può essere una scusante vista l’importanza del bene in questione ed un’Amministrazione comunale che si rispetti non solo dovrebbe pretendere una risposta ma anche attivarsi per la ricerca di fondi pubblici e/o privati per la sua tutela.
Crediamo che il Teatro Sociale rappresenti un patrimonio fondamentale per Amelia, la sua identità, la sua vita culturale e le sue potenzialità di sviluppo turistico, non appieno valorizzato.
Chiediamo quindi all’Amministrazione comunale un cambio di passo e di esercitare fino in fondo i propri poteri di Ente Pubblico, di socio, di vigilanza e di persuasione morale per avere delle risposte e trovare delle soluzioni alla vicenda.

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