Amelia, 30 marzo 2017
Oggi con la presentazione del bilancio si chiude una volta per tutte la passata esperienza amministrativa e non mi riferisco solo alla giunta Maraga che onestamente è stata la parte terminale di una crisi, cui non ha voluto né saputo rispondere, che però ha origine più lontane e le cui conseguenze nefaste si ripercuotono e continueranno a ripercuotersi sulla nostra comunità ancora per anni.
Un’esperienza amministrativa le cui responsabilità avete condiviso, seppur dai banchi della minoranza, anche se con le dovute differenze, da cui non potete esimervi. Non potete nella misura in cui la vostra opposizione è stata debole rispetto a queste scelte scellerate o ha voluto rimuovere il problema come durante la scorsa campagna elettorale, dove il disastro del bilancio era evidente anche agli occhi anche di chi, come noi, con tutta l’inesperienza del caso si apprestava a presentarsi alle elezioni.
Non possiamo votare questo Bilancio!
Oggi si chiude quindi quell’esperienza. Crollano come castelli di carta le promesse elettorali che hanno contribuito a farvi vincere le elezioni e inizia, per voi, l’epoca delle dure scelte.
Il gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle non può che dire no, in maniera forte e chiara. Non può non votare NO a questo bilancio e non potrebbe essere altrimenti!
Lo facciamo non guardando alle responsabilità del passato, da cui potremmo tirarci comodamente fuori, perché questo non è il nostro modo di agire. Lo abbiamo sempre dimostrato, da quando sediamo su questi banchi, contestando le scelte che oggi ci sottoponete.
Perché se sono innegabili le difficoltà finanziarie di questo Ente, e sarebbe comodo (o ipocrita) farlo, questo bilancio ci sembra solo il frutto di un’arida visione ragioneristica, capace, se tutto dovesse andare bene, forse di far quadrare i numeri ma incapace di tenere insieme le persone, di far quadrare questa comunità.
Vediamo la situazione.
Un taglio delle spese correnti del comune, fatta eccezione per le missioni riguardanti i fondi per gli accantonamenti e le anticipazioni finanziarie che, al netto di partite di giro come la TARI e le spese messe in bilancio per l’eventuale corso universitario in archeologia degli studenti cinesi avviato dalla precedente amministrazione, è SULLA CARTA di € 682.000 (seicentoottantaduemila). I tagli riguardano in particolar modo capitoli fondamentali e dolorosi quali il sociale, dove alcune voci di spesa vengono depennate (borse sociali) e altre ridotte all’osso, tanto da renderle inadeguate ad affrontare le problematiche che in questo settore potranno verificarsi (e molto ragionevolmente si verificheranno) nel corso dell’anno. Parliamo dei ricoveri nelle RSA e delle persone con disabilità.
C’era una volta la vostra campagna elettorale
Gli stessi temi della vostra campagna elettorale sono stati completamente abbandonati: non c’è nessun taglio delle tasse all’orizzonte, né in questo né nei prossimi anni: le entrate tributarie rimangono invariate (IMU, TASI, PUBBLICITA’, AFFISSIONI, TOSAP) a eccezione dell’addizionale IRPEF che pur mantenendo immutata l’aliquota vede un aumento rispetto al 2016 di 125.000 euro.
Discorso a parte per la TARI, dove un calo significativo dell’imposta si è avuto nel 2016 (– 196.000 euro pari all’8,88 per cento), mentre si è fermato quest’anno nonostante i risultati raggiunti con la differenziata. Si è passati da un ammontare di € 2.016.095 a 1.997.910 euro con una riduzione praticamente irrilevante, segno che il sistema di raccolta differenziata con le attuali modalità sta raggiungendo il punto di saturazione delle sue capacità.
Il nodo centrale della Tari
Quello della Tari rimane il nodo centrale da aggredire se si vuole veramente ridurre le tasse, al di là degli specchietti per le allodole come lo sbandierato accordo con il sindacato per l’aumento della fascia di esenzione IRPEF da 10.000 a 10.500 euro e cosi via, perché rappresenta il tributo più pesante che devono pagare famiglie e imprese e soprattutto perché la sua insostenibilità non solo mette a rischio il bilancio delle prime e la sopravvivenza delle seconde, che quindi si ritrovano “costrette a rimandare il pagamento o ad eluderlo andando così, queste somme non incassate, a gravare ulteriormente su tutta la collettività.
Nulla è stato fatto in questo senso. Né per migliorare un servizio per molti aspetti ancora scadente né per rivedere un accordo insostenibile e fatto male che non porterà mai gli auspicati risultati per l’ambiente così come per le tasche dei cittadini.
LA TARI NON E’ CERTO PIU’ SOSTENIBILE ORA RISPETTO A QUANDO I CITTADINI SONO SCESI IN PIAZZA.
Non avete aumentato le imposte solo perché la Legge di Bilancio ve lo impedisce
Ne potete nascondervi dietro al fatto che non avete aumentato le imposte come ho sentito dire durante gli incontri di presentazione perché sapete benissimo che non solo le aliquote sono al massimo, ma soprattutto è la Legge di Bilancio 2017 che ve lo impedisce.
Nemmeno un euro per la sicurezza
Sulla sicurezza nonostante l’ulteriore pensionamento avvenuto nel Corpo di Polizia Municipale, oramai ridotto all’osso con la metà degli effettivi in organico, non è stato messo un singolo euro, niente ripristino o rafforzamento delle telecamere di sicurezza, nulla.
Una manovra incentrata sulle dimissioni degli immobili comunali che non riuscite nemmeno a vendere
Tutta la manovra si regge sul piano di vendite degli immobili comunali che presenta enormi criticità: cosi come iscritto a bilancio, risulta essere non solo inadeguato a sopperire le esigenze di cassa che ammontano a 2.200.000 euro da un lato, ma anche ampiamente sovrastimato nei valori di vendita dall’altro, considerando anche l’asfissia del mercato immobiliare e sempre ammesso che si riesca a vendere gli immobili stessi. Questo significa che molti altri beni oltre quelli previsti dovranno essere venduti.
Nulla invece è previsto per migliorare le entrate comunali: dato che si evince anche dal crollo degli investimenti che si ripercuoterà, non solo sulla capacità dell’ente di dare risposte ai cittadini ma anche sulla capacità dello stesso di trarre redditività dai beni a propria disposizione.
Non sono previste azioni per migliorare la capacità di riscossione dei tributi evasi, si prosegue con il carrozzone di Equitalia costoso sia per i cittadini che per i Comuni e pure inefficiente.
Non è stato nemmeno previsto l’utilizzo di software non proprietario o di “seconda mano” come previsto dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Forse non lo sapete, ma ogni amministrazione può riutilizzare gratuitamente programmi informatici, o parti di essi, sviluppati per conto e a spese di un’altra amministrazione, adattandoli se necessario alle proprie esigenze.
E in fondo, ma sicuramente non “dulcis”, quando un’amministrazione deve far fronte a una situazione così grave, chiedendo ai sui concittadini sacrifici, vendendo i gioielli di famiglia e affermando di dover centellinare ogni singolo euro secondo la logica del buon padre di famiglia, non può di converso mantenere un CDA come quello dell’AMAN, rifiutando la proposta dell’amministratore Unico, da noi più volte reiterata, e trincerandosi dietro interpretazioni di legge o questioni di buon vicinato.
Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle Amelia
Gianfranco Chieruzzi